Caterina Gioachin

“Siamo fatti anche noi della materia di cui son fatti i sogni; e nello spazio e nel tempo d’un sogno è racchiusa la nostra breve vita” (Prospero: atto IV, scena I La Tempesta, William Shakespeare).

Sono nata a Padova nel 1964, il 26 gennaio, di domenica, nevicava.

Ho vissuto fino a 18 anni in un piccolo paese di campagna ai confini della provincia di Padova; a 10 anni ho iniziato a spostarmi per frequentare la quinta elementare e questa è stata la prima di molte “partenze”.

Ho frequentato il liceo scientifico a Este, ai piedi dei Colli Euganei. Il ricordo dei miei anni di giovinezza è legato allo spirito di quel tempo: soffiavano venti di grandi ideali, ma io faticavo a vedere un futuro per me.

Nell’ 82, dopo la maturità, sono “capitata” nella Scuola a fini speciali per Terapisti della Riabilitazione, così si chiamava allora, e da lì tutto è iniziato, perché lo studio, la professione e soprattutto gli incontri fatti hanno trasformato la mia vita.

Mi sono diplomata nel 1985, ho lavorato inizialmente in Casa di Cura ad Abano, poi presso l’ospedale di Cavarzere, quindi l’ospedale di Este, per approdare infine nel 1991 al servizio di età evolutiva di Piove di Sacco, dando seguito ad un desiderio che veniva dalla mia esperienza di tirocinio.

Ho sempre pensato al lavoro di cura come servizio e la scelta di lavorare per SSN, quindi nell’ente pubblico, è stata espressione di questa convinzione.

La mia esperienza professionale e umana è stata accompagnata da Dorina Turri, fisioterapista di Padova, che considero la mia maestra: ho avuto la fortuna di frequentare il suo studio e di guardare a lungo il suo lavoro; da lei ho imparato che non si può avere un rapporto con il corpo degli altri se prima non si ha un rapporto con il proprio.

Sono sempre stata molto curiosa e ho sperimentato diverse forme discipline di esperienza corporea, Alexander, Eutonia, Euritmia, Feldenkrais, fino ad approdare al mio spazio ludico, la danza popolare, che ho praticato per 10 anni prevalentemente con l’associazione Antico Cerchio di Padova.

La danza popolare racchiude movimento, ritmo, musica, socialità ed esprime la gioiosità di creare insieme forme e movimento.

Per passione ho affrontato gli studi teologici conseguendo nel 1994 il Magistero in Scienze Religiose.

Gli anni novanta sono stati per me particolarmente intensi: ho approfondito l’ambito di Neuropsichiatria Infantile e ho affrontato con voracità convegni ed eventi formativi incontrando le figure più importanti per la riabilitazione. Tra tutti l’incontro con Michele Bottos che ha lasciato un vivo ricordo e una profonda nostalgia per la sua vivacità professionale e umana.

Nel ’91 ho iniziato un primo biennio di formazione rogersiana, nel ‘97 un secondo biennio completando con il titolo di Counselor nel 2004.

In quegli anni, ho sentito la necessità di ampliare il mio percorso culturale, arricchendo con una prospettiva umanistica le competenze professionali sanitarie e nel ’97 mi sono iscritta alla Facoltà di Scienze della Formazione: mi sono Laureata nel 2005 sviluppando un percorso nell’ambito della formazione degli adulti e la progettazione formativa in ambito sanitario.

Nel 2001 mi sono sposata con Paolo e nel 2004 è nata Anna Bianca.

Un tempo speciale inizia dopo la nascita di Anna quando, al mio rientro in servizio nel 2005, ho accolto in tirocinio studenti del Corso di Laurea in Terapia della neuro e psicomotricità e di Fisioterapia: l’incontro con i giovani in formazione é stato coinvolgente e ha dato nuova vitalità alla mia vita professionale.

Nel 2010 la coordinatrice del Corso di Laurea di Terapia della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva, Luisa Canella, mi ha chiamato come tutor universitario e nello stesso anno ho iniziato ad insegnare al Corso di Laurea di Fisioterapia Prassi riabilitativa professionale per l’età evolutiva.

L’esperienza con gli studenti, tuttora in corso, mi ha permesso di continuare a formarmi, ricevendo gli stimoli per approfondire e rendere ragione della cura riabilitativa in età evolutiva.

Alla fine del 2009 ho incrociato nuovamente nel mio cammino Natale Migliorino, compagno di Corso e amico, e con Marta Zocca e Federico Valandro, ho condiviso come formatrice, il progetto della Scuola di Riabilitazione Fenomenologica.

Dopo i quattro anni di seminari, siamo approdati al progetto del convegno “Il formarsi nella cura Terapeutica”, punto di arrivo e nuova partenza per condividere la ricerca esperienziale; i nostri lavori sono stati pubblicati nel testo omonimo “Il Formarsi nella cura terapeutica, ricerche esperienziali in riabilitazione, Cleup, Padova, 2018.

Dal 2016 vivo sospesa tra Padova e Roma, perché Paolo, mio marito lavora lì.

Particolare significato ha per me l’obiettivo di “dare parole” al lavoro riabilitativo, con la convinzione che se troviamo le parole per il dire il nostro lavoro, ampliamo le possibilità di pensiero e quindi di ricerca. Parallelamente sono sempre spinta dal desiderio di trovare parole essenziali, che possano giungere come profonde, specifiche, ma semplificative, questo forse per reazione alle importanti scuole di pensiero riabilitativo che si sono declinate in linguaggi molto tecnici ed esclusivi e quindi talvolta escludenti.