ORIENTAMENTO FORMATIVO:
L’arto inferiore e il tronco si sono rivelati come sistemi privilegiati di vincolo, equilibrazione e orientamento al mondo. Con l’arto superiore il tema essenziale di questa relazione è il contatto diretto e l’interazione con le cose in un complesso gioco aptico di sostegni, usi e manipolazioni.
Affinché il gioco aptico possa prodursi, sono però necessari i gesti preliminari dello sporgersi e raggiungere l’oggetto, e portarlo a sé. In questi gesti si crea una continuità coordinativa integrale fra l’oggetto, la mira visiva, e la tensione tonale di approssimazione e presa della mano che si prolunga con la forma cinestesica del proiettarsi dell’intero corpo.
Ma è proprio in questi gesti globali di transizione spaziale fra sé e gli oggetti del mondo, che s’instaurano delle esclusioni e fratture coordinative. Il contatto con le cose può divenire sofferente per un difetto o mancanza di partecipazione che si situa in un qualsiasi anello della catena coordinativa. Ma alla base di questa sofferenza di relazione con gli oggetti del mondo della vita quotidiana, c’è una sofferenza non riconosciuta nel sistema di relazioni somatiche, per cui l’arto superiore tende ad agire isolatamente e quindi a sovraccaricarsi.
La riscoperta e la coordinazione somestesica dei gesti dell’arto superiore all’interno del proprio sistema intrinseco, oltre che nel sistema complessivo del tronco e dell’intero corporeo, è il percorso di cambiamento integrale che permette alla mano e all’arto superiore di proporsi con una nuova qualità e fiducia alla relazione con gli oggetti del mondo quotidiano, prevenendo conflitti tissutali, funzionali e relazionali.