Formatori del Gesto terapeutico

PROGETTO FORMATIVO PER FORMATORI DEL GESTO TERAPEUTICO (FGT)

NODI, LINEE E COMPOSIZIONE DEL CORPO NELL’ESPERIENZA TERAPEUTICA.
Dalla coordinazione motoria al Gesto terapeutico.

Il progetto FGT nasce dall’esigenza di sviluppare la proposta formativa del Gesto Terapeutico allargando le funzioni formative a diversi soggetti che abbiano seguito una formazione di base adeguata a tale proposito, e in particolare che soddisfino i seguenti criteri: a. aver già seguito in modo completo la formazione di base, o avere iniziato il percorso ed essere intenzionati a completarlo; b. essere interessati a sviluppare un percorso di formazione speciale mirato ad acquisire le competenze di Formatore del Gesto Terapeutico.

Gli incontri saranno a carattere tematico, il programma sarà condiviso preliminarmente in base alle esigenze formative generali e soggettive, il metodo sarà quello del laboratorio inter-corporeo riflessivo.

Il docente del progetto è Natale Migliorino, che con questa iniziativa intende promuovere la maturazione di un gruppo di Formatori capaci di proseguire in modo originale e solidale il percorso culturale ed esistenziale fin qui condotto.


ORIENTAMENTO EPISTEMICO

Nell’esperienza sofferente e terapeutica i gesti del corpo vivente presentano una propria struttura problematica di alterazioni tissutali, disfunzioni del movimento e sofferenze del sentire. Per orientarci e accedere a tale struttura, possiamo considerare i nodi (luoghi), le linee (relazioni) e la composizione (globalità) con cui tale struttura problematica si organizza e si rende riconoscibile come unità integrata, per essere vissuta e tematizzata nell’esperienza terapeutica. Il senso complessivo di queste articolazioni strutturali del movimento umano sofferente può essere colto adottando due prospettive complementari fra loro.

La prima prospettiva, diffusa nella scienza riabilitativa, è quella della coordinazione motoria, che considera i problemi in termini di menomazioni, disfunzioni e disadattamenti di un corpo fisico soggetto a leggi di natura. Per questo essa traduce l’articolazione strutturale nodi/linee/composizione rispettivamente nei termini di strutture anatomiche, catene anatomiche e schemi motori, all’interno di una concezione fondamentalmente chinesiologica (meccanismi), fisiopatologica (alterazioni) e pragmatica (utilità) del movimento.

L’altra prospettiva è quella del Gesto terapeutico, che pone in considerazione il corpo vivente proprio e situato nella sua condizione di sofferenza a riguardo del sentire espressivo (percettivo/affettivo/estetico/valoriale), dell’abitare il proprio mondo (la messa in discussione e a repentaglio di ruoli e funzioni nei contesti di vita significativi), dell’esistere (come si colloca la sofferenza nell’arco e nel progetto di vita personale). Per questo essa traduce l’articolazione strutturale nodi/linee/composizione nei termini dei luoghi corporei di senso, delle loro relazioni spontanee e delle loro possibilità di integrazione all’interno di forme gestuali e di dinamiche di terapia manuale, secondo una concezione fenomenologica dell’esperienza terapeutica.


OBIETTIVI

Dal punto di vista del sapere terapeutico l’iniziativa formativa si prefigge di integrare fra loro le esigenze conoscitive che ci provengono dalla prospettiva fenomenologica del Gesto terapeutico e da quella chinesiologica della coordinazione motoria. L’integrazione è resa necessaria considerando che le due prospettive offrono possibilità di conoscenze ciascuna a suo modo imprescindibile.

Ma se adottiamo l’esperienza terapeutica come prospettiva privilegiata della terapia, l’integrazione si configura in base a un ordine di priorità: il punto di partenza e la guida costante dell’esperienza terapeutica è la dimensione del sentire corporeo sofferente, e le sue possibilità di trasformazione terapeutica. Per questo le forme gestuali sono la proposta terapeutica di riferimento su cui si delinea il percorso terapeutico condiviso fra il terapista e il paziente.

All’interno di tale linea privilegiata di esperienza bisogna però saper sistematicamente inserire forme di riflessione sul loro correlato di coordinazione motoria, con i suoi contributi di sapere chinesiologico, fisiopatologico e funzionale. Questo sapere, con le sue possibilità di spiegazione dei fenomeni clinici, si associa al sentire corporeo nella funzione di orientare e regolare le proposte terapeutiche. Non solo, ma dall’ambito della coordinazione motoria possono anche sprigionarsi ipotesi originali di proposte terapeutiche utili a ideare nuove forme gestuali.

Sul piano culturale l’iniziativa si prefigge di sviluppare le competenze di Formatori del Gesto Terapeutico (FGT). Essa è destinata a terapisti già introdotti alla formazione del Gesto terapeutico, e interessati a sviluppare un percorso originale di studio, esperienza e ricerca in questo ambito. Lo sviluppo di queste competenze, pur iscrivendosi all’interno dell’ambito culturale del Gesto terapeutico, si caratterizza secondo un processo formativo aperto e interattivo, coerente con la sensibilità pedagogica propria di una formazione fenomenologica. Per questo i partecipanti a questo progetto non sono chiamati a replicare in modo ortodosso pratiche fisse e precostituite, ma a fornire contributi originali legati alla loro particolare sensibilità terapeutica.

In tal modo coerenza dell’ispirazione epistemologica e apertura pedagogica delle pratiche terapeutiche sono due criteri fondamentali che si tengono insieme e fanno l’originalità dello spirito formativo del Gesto terapeutico che la differenzia in generale da molte altre scuole riabilitative. In questo spirito, i partecipanti al progetto potranno proporsi come attori della formazione secondo percorsi diversificati nei diversi contesti dell’esperienza professionale.

CONTENUTI GENERALI DEL PROGETTO

Il progetto formativo si delinea lungo tre direttrici principali:

1. Approfondimento delle basi filosofiche, pedagogiche e culturali in genere del Gesto Terapeutico

2. Affinamento delle competenze terapeutiche: Temi ed esperienze di terapia manuale, forme gestuali, indagine esplorativa da considerare nelle prospettive del Gesto terapeutico e della coordinazione motoria. Moduli:
– La pedagogia dei gesti terapeutici dell’arto inferiore
– La pedagogia dei gesti terapeutici dell’arto superiore
– La pedagogia dei gesti terapeutici del tronco inferiore
– La pedagogia dei gesti terapeutici del tronco superiore

3. Realizzazione di un progetto di ricerca esperienziale con annesso studio teorico, con la possibilità di condivisione all’interno di un forum, ed esposizione dell’esperienza di ricerca a fine percorso. La metodologia del percorso di ricerca prevede i seguenti passaggi: orientarsi, sensibilizzarsi, coinvolgersi, riflettere, condividere.

Il docente: Natale Migliorino